giovedì 16 maggio 2013

Il Cuore e la Scin di Jacob Bohme - Elenandro

Il Glifo rappresentato a sinistra, è ad opera di Jacob Bohme, mistico del 17° secolo. Individuiamo un cuore rovesciato, quasi a simboleggiare una fimma, nella cui corona esterna ardono delle lingue di fuoco, mentre al suo interno abbiamo una scomposizione e ricomposizione del Tetragramma. 

Ai fini dei nostri lavori è interessante notare come già Jacob Bohm abbia incluso nella formula tetragrammatica, in quanto noi privilegiamo parlare di formula onde sottolinerare che la nostra inflessione non è religiosa, la Scin. La quale come sappiamo è la lettera madre legata all'elemento Fuoco, e tratto fra i tratti distintivo dell'operatività martinista

E' il fuoco con la sua presenza o assenza che su questo piano determina il passaggio di stato fra ogni elemento, così è il fuoco pneumatico che permette il passaggio di stato dalla materia grossolana di cui siamo ricoperti, alla forma sottile. Un fuoco che discende ed arde nel nostro cuore, il quale deve essere prima stato purificato (le fiamme esterne), rimodulata la sua polarizzazione (è rovesciato), redenti i 4 elementi (formula tegragrammatica), al fine di poter permettere all'uomo, di tornare ad acquisire la sua completa dimensione spirituale.

 “Il Padre che è nei cieli darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiederanno” (Luca XI, 13). 

Su questo versetto del Nuovo Testamento il giovane Jacob Bohme amava meditare, in quanto consapevole della necessità di un elemento spirituale, in grado di redimere dall'interno la natura umana. 


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